Fin dall’antichità, il territorio sudanese fu fatto oggetto di invasione da numerosi popoli: Egizi, Cristiani, Arabi e Inglesi; ognuno di queste conquiste ha lasciato una propria impronta nelle abitudini e negli stili di vita delle popolazioni locali che rielaborate sono divenute delle culture sincretiche originali e profondamente radicate nei territori.
Le regioni del nord, situate a cavallo del deserto del Sahara e della zona saheliana, sono abitate in prevalenza da popolazioni di lingua araba e di religione musulmana, relativamente più legate al mediterraneo e alla sua cultura, mentre quelle del sud sono abitate da popolazioni di origine nilotica o bantu che professano la religione cristiana o riti animisti e per secoli la loro posizione geografica non permise contatti con il mondo occidentale.
A causa di questa divisione interna, sia etnica che culturale, il paese è stato per lungo tempo lacerato da guerre civili che vedevano contrapposti il governo musulmano e l’esercito regolare del nord ai guerriglieri del sud con una sproporzione di forze che ha fatto più volte pensare al genocidio delle minoranze cristiane e animiste. Fortunatamente la guerra è terminata dopo un’accordo raggiunto dalle parti.
Il presente volume tratta solo le aree del nord del Paese per le innumeroveli attrattive turistiche, per lo straordinario interesse archeologico ed etnico nonché per l’indimenticabile impatto con la natura straordinaria del deserto del Sahara che qui offre anche la variante del grande e suggestivo fiume Nilo che lo attraversa in tutta la sua profondità.
Un viaggio in Sudan può rappresentare dunque un momento di scoperta di un mondo sconosciuto e facilitare la comprensione dei numerosi usi e costumi delle variegate popolazioni che lo abitano e, in modo particolare, la religione islamica senza la quale è difficile comprendere a pieno la nazione Sudan e le sue stesse contradizioni. L’immagine di Paese instabile politicamente e la mancanza di libri e informazioni approfondite riguardanti le attrattive del territorio hanno per anni precluso al Sudan la possibilità di uno sviluppo turistico adeguato.
Questi “appunti di viaggio” si propongono di dare un contributo, per quanto modesto, alla crescita della conoscenza e dell’interesse per questo affascinante Paese.