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Le Aurore Boreali – Miti, leggende e superstizioni

10 marzo 2019

Il motivo del misterioso e incomprensivo sorgere delle aurore boreali ha dato origine, nell’antichità, a narrazioni fantastiche bizzarre e dissonanti e alcune leggende, nate osservando quest’originale danza nel cielo, sono a dir poco stravaganti e originali.

Gli Inuit della Groenlandia e del Canada credevano che queste strane manifestazioni danzanti fossero opera degli spiriti dei defunti e che i rapidi movimenti delle luci erano il segno tangibile che questi cercassero di mettersi in contanti con i propri famigliari ancora in vita.

I Vichinghi della penisola scandinava credevano che i bagliori luminosi intermittenti che comparivano nel cielo notturno fossero il riflesso delle armature delle Walchirie, le messaggere del dio Odino. Credevano, altresì, che i bagliori comunicassero che queste eroine si trovavano in un campo di battaglia per scegliere i soldati più eroici caduti per portarli nel Valhalla, il paradiso dei guerrieri.

Per i Sami l’aurora boreale (la luce che può essere ascoltata) era un mostruoso fenomeno che annunciava la presenza degli inviati del Dio supremo, creature che dovevano essere onorate e temute e guai a chi richiamava la loro attenzione con applausi danze e fischi. I trasgressori del divieto potevano addirittura essere rapiti dagli spiriti indispettiti.

Per i Finlandesi, invece, l’aurora boreale è la revontulet (letteralmente “i fuochi della volpe”), generata dalla coda della volpe artica. Questa leggenda narra, infatti, che questa trovandosi in tremendo ritardo per l’annuale festival invernale, correva veloce fra le montagne quando stanca di tenere la coda alzata la abbassò creando così attrito sul terreno provocando delle scintille che volarono verso il cielo.